CATTANEO, Carlo (1801-1869). Il Politecnico. Repertorio mensile di studj applicati alla prosperità e coltura sociale. Milano, Luigi di Giacomo Pirola, 1839-1844.
PRIMA EDIZIONE della prima serie, uscita in quarantadue fascicoli fra il 1839 e il 1844, di questa celebre rivista nella quale Carlo Cattaneo, il più progressista e liberale fra i pubblicisti del Risorgimento, profuse il meglio della propria attività giornalistica.
Egli veniva dall’esperienza degli “Annali di statistica”, dove aveva lavorato per molti anni. Nel 1838, cogliendo al volo l’iniziativa di O. Ferrario e G.B. Menini, che avevano già ottenuto la necessaria licenza per pubblicare un periodico dal titolo “Il Politecnico”, versò la somma necessaria per acquistarlo e ne assunse la direzione.
Più dei tre quarti della rivista, nata con lo scopo pratico di fornire nozioni di pubblica utilità nei più disparati campi della vita sociale (dalla geografia alla finanza, dalla storia alle scienze, dalla tecnica all’agricoltura), si deve alla prodigiosa e infaticabile penna del Cattaneo. La serietà e il tono non di rado polemico dei suoi interventi rese celebre la pubblicazione in tutta Italia, anche se la sua tiratura rimase limitata a circa cinquecento copie, gran parte delle quali era venduta agli associati.
Il periodico, il cui peso si faceva sempre più gravoso, s’interruppe nel 1844 a metà della quarta annata. Il quarantatreesimo fascicolo apparve solo nel 1860 quando Cattaneo decise di aprire una seconda serie, che diresse fino al 1863, pur continuandovi a scrivere fino al ’65.
Compiuti gli studi liceali, Carlo Cattaneo cominciò ad insegnare in un ginnasio di Milano, sua città natale, frequentando contemporaneamente le lezioni universitarie di diritto tenute da G.D. Romagnosi, al quale rimase legato per tutta la vita. Dopo molte difficoltà, soprattutto di natura economica, nel 1824 ottenne la laurea in giurisprudenza presso l’Università di Pavia.
Il 1835 fu per Cattaneo un anno di svolta, che vide la morte del Romagnosi, l’abbandono della sua attività di insegnante e il matrimonio con una donna irlandese. Abbracciò quindi la professione di giornalista e pubblicista che aveva già in parte intrapreso sin dal 1831, scrivendo e dirigendo vari periodici come “Il Bollettino degli Annali universali di statistica” e “Gli Annali di giurisprudenza pratica”. Si occupò di preferenza di economia, finanza, industria e politica sociale.
Grazie al prestigio acquisito con “Il Politecnico”, nel 1843 divenne membro del’Istituto lombardo-veneto e nel ’45 segretario della Società d’incoraggiamento delle arti e dei mestieri. In occasione del Congresso degli Scienziati che si tenne a Milano nell’estate del 1844, Cattaneo aderì al progetto di realizzare non una semplice guida cittadina, secondo la prassi consueta, bensì un’illustrazione di tutta la Lombardia, che presentasse la regione sotto l’aspetto naturale e civile (Notizie naturali e civili su la Lombardia, Milano, 1844). Tra il ’46 e il ’47 raccolse sotto il titolo di Alcuni scritti il meglio della sua multiforme produzione.
Nel 1848 prese parte attiva ai moti insurrezionali. Costretto a fuggire dopo l’esito negativo della guerra, si rifugiò con la moglie a Lugano, dove si era costituita una Giunta d’insurrezione nazionale, cui aderirono anche G. Mazzini e G. Garibaldi. Fu quindi mandato in missione a Parigi per cercare l’appoggio francese contro gli Austriaci. Nel 1849 scrisse e pubblicò il pamphlet L’insurrection de Milan en 1848.
Rientrato in Svizzera, rinunciò a qualsiasi carica e si ritirò in una modesta dimora vicino a Lugano. Negli anni successivi s’interessò della costituzione di un Archivio triennale delle cose d’Italia, ossia una raccolta di documenti relativi agli anni 1847-‘49, e fu al centro della vasta attività della Tipografia elvetica di Capolago. Inoltre partecipò in prima persona alla vita politica del Ticino, in cui era tenuto in gran considerazione.
Dopo l’Unità d’Italia, rifiutò una cattedra universitaria a Milano e, benché eletto deputato, non prese mai parte alle sedute del parlamento. Morì a Lugano nel 1869. Scrisse incessantemente fino alla fine dei suoi giorni.
Descrizione fisica. Sette volumi in 8vo. Vol. I (gennaio-giugno 1839): pp. 600 con (3) tavole fuori testo e varie figure nel testo; II (luglio-dicembre 1839): pp. 587, 1 bianca con (2) tavv. e varie figg. n.t.; III (gennaio-giugno 1840): pp. 592 con (8) tavv. e vari figg. n.t.; IV (luglio-dicembre 1840): pp. 608 con VI tavv. e varie figure e tabelle n.t.; V (gennaio-giugno 1941): pp. 600, (1), 1 bianca con (5) tavv. e varie figg. n.t.; VI (luglio-dicembre 1841): pp. 623, 1 bianca con varie figg. e tabelle n.t.; VII (gennaio-giugno 1842): pp. 633, 1 bianca con (2) tavv. e varie figg. n.t.
F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010