Classici Italiani
La prima carta 'moderna' dell'Italia - 1482

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

La prima carta 'moderna' dell'Italia - 1482

BERLINGHIERI, Francesco (1440 - 1500). Geographia. [Firenze, Niccolò di Lorenzo, prima del 10 settembre 1482].

 

PRIMA EDIZIONE. La Geografia di Tolomeo, la “Bibbia” geografica del Rinascimento, a differenza dell’Almagesto dello stesso autore, già conosciuto in Occidente dal XII secolo, venne diffusa dapprima in Italia, poi in tutta Europa solo nel Quattrocento, grazie ad Emanuele Crisolora, letterato bizantino che insegnò greco a Firenze, e a Palla Strozzi, i quali per primi introdussero nella Penisola alcune copie del trattato tolemaico. Un allievo del Crisolora, Jacopo Angelo, ne realizzò la prima traduzione latina.

Già nella tradizione manoscritta apparvero le prime aggiunte alle ventisette carte geografiche che solitamente accompagnavano il testo di Tolomeo, ma che probabilmente non erano di sua mano. L’editio princeps vicentina della Geografia (1475) apparve senza figure, mentre le edizioni di Bologna e Roma del 1478 uscirono accompagnate da bellissime incisioni in rame.

Partendo dalla versione latina di Jacopo Angelo, Francesco Berlinghieri tradusse il testo di Tolomeo in versi italiani, realizzando così la prima traduzione in una lingua moderna dell’opera del geografo antico. Ma più che di una traduzione, si tratta di un vero e proprio rifacimento, in quanto Berlinghieri, nel tentativo di rendere più avvincente il suo poema (il trattato tolemaico era fitto di teoremi matematici per rendere le proiezioni cartografiche, difficilmente trascrivibili in verso), vi aggiunse un elogio della geografia e varie digressioni di carattere storico-mitologico e toponomastico, per lo più desunte da altri autori antichi, come P. Mela, Strabone, Plinio, ecc.

Oltre alle consuete ventisette carte originali, la Geografia del Berlinghieri presenta quattro nuove carte geografiche “moderne” (Spagna, Francia, Italia e Palestina), che costituiscono la prima rappresentazione di quelle regioni dalla fine dell’antichità. Benché piuttosto rozze, esse sono all’origine di tutta la cartografia occidentale. È ancora dibattuto se la priorità di queste carte spetti all’edizione di Berlinghieri, che non era comunque un cartografo, oppure all’edizione tolemaica che apparve a Ulm nello stesso anno. Esse probabilmente derivano dall’opera cartografica di Donnus Nicolaus Germanus, un monaco benedettino della diocesi di Breslau, che a Firenze e a Roma negli anni Settanta del Quattrocento realizzò numerose carte geografiche e due globi, facendone dono ad alti dignitari italiani.

Francesco Berlinghieri nacque a Firenze da una agiata e influente famiglia fiorentina. Allievo di Giovanni Argiropulo e di Cristoforo Landino, egli ricevette un’educazione rigorosamente di stampo umanistico. Membro dell’Accademia Platonica di M. Ficino ed amico sin dalla giovinezza di Lorenzo de’ Medici, nella sua vita Berlinghieri ricoprì varie cariche pubbliche: priore nel 1471, conservatore delle leggi nel 1482, uno dei dodici “buoniuomini” nel 1493. Morì a Firenze il 17 febbraio del 1500.

 

Descrizione fisica. Un volume in folio di cc. 188, comprese 4 bianche. Le 31 carte geografiche incise in rame, di cui 29 su doppia pagina, occupano 62 carte. Testo stampato su due colonne. La data dell’edizione si presume precedente alla morte (10 settembre del 1482) di Federico da Montefeltro, cui l’opera è dedicata e al quale è rivolto anche l’apologo di Marsilio Ficino. Come attesta un esemplare conservato a Costantinopoli contenente una dedica manoscritta, l’opera era originariamente dedicata al sultano Maometto II, il quale morì il 3 maggio del 1481. La stampa è quindi da porsi tra queste due date. Esistono almeno tre tirature di questa edizione. La più antica è quella priva di note tipografiche e recante al verso della prima carta il titolo In questo volume si contengono septe giornate della Geographia di Francesco Berlingeri fiorentino. Ai primi del Cinquecento in alcuni esemplari furono aggiunti il registro con il colophon e il titolo Geographia di Francesco Berlinghieri fiorentino in terza rima et lingua toscana distincta, che si trova stampato in rosso o al recto o al verso della prima carta.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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