Classici Italiani
Il primo grande libro di macchine del Cinquecento - 1588

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

Il primo grande libro di macchine del Cinquecento - 1588

RAMELLI, Agostino (1531-ca. 1600). Le diverse et artificiose machineNelle quali si contengono varij et industriosi movimenti, degni di grandissima speculatione, per cavarne beneficio infinito in ogni sorte d’operatione. Parigi, in casa dell’Autore, 1588.

 

PRIMA EDIZIONE, stampata a spese e cura dell’autore in una sontuosa veste tipografica, di questo classico tra i libri di macchine prodotti nel tardo Rinascimento italiano.

Insieme a Vannuccio Biringucci, Girolamo Cardano, Vittorio Zonca, Fausto Veranzio e Giovanni Branca, Agostino Ramelli fu uno degli esponenti di spicco della scuola di ingegneri italiani fiorita a cavallo fra Cinque e Seicento, che è in qualche modo debitrice, direttamente o indirettamente, dell’opera di Leonardo da Vinci.

Con essi Ramelli condivide la superba qualità e la quantità copiosa delle figure, lo scopo pratico di informare artigiani e ingegneri dello sviluppo delle ultime tecnologie, la ricerca di nuove sorgenti di energia e, non da ultimo, il desiderio filantropico di alleggerire e semplificare il lavoro umano.

L’opera, che ebbe una significativa influenza sullo sviluppo della meccanica europea nei decenni successivi, presenta ed illustra varie macchine da lavoro, da guerra, di uso domestico, automatiche, idrauliche e pneumatiche: tutte di invenzione dell’autore. Si tratta quindi di ponti, mulini, ruote, pompe, fontane, gru, catapulte, cannoni, archibugi, telai meccanici, ma anche di invenzioni immaginarie o stravaganti come il leggio rotante ideato per consentire la lettura contemporanea di più testi.

Agostino Ramelli, originario di Ponte Tresa, ingegnere militare con solide basi matematiche, militò fino al 1555 al servizio di Gian Giacomo de’ Medici, marchese di Melegnano, con cui prese parte alla guerra contro Siena. Successivamente, nel 1572, partecipò all’assedio di La Rochelle al seguito di un contingente di soldati veneziani. In Francia si guadagnò i favori del duca d’Anjou, che nel 1574 divenne re con il nome di Enrico III. Grazie al potente appoggio poté dedicarsi ai propri studi. Nulla di preciso si sa riguardo il luogo e la data della sua morte.

 

Descrizione fisica. Un volume in folio di cc. (16), 338. Testo italiano e francese a fronte. Ogni pagina è posta entro una cornice xilografica. Il frontespizio architettonico e il ritratto dell’autore, posto al verso del titolo, furono incisi in rame da Léonard Gaultier. Con inoltre 194 figure calcografiche nel testo, di cui 20 su doppia pagina, le restanti a piena pagina (Jean Gourmond).

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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