Italian Classics
La scoperta della diffrazione ottica - 1665

Data 01/12/2020       Categoria Italian Classics
Autore Admin

La scoperta della diffrazione ottica - 1665

GRIMALDI, Francesco Maria (1618-1663). Physico-mathesis de lumine, coloribus, et iride. Bologna, Eredi di Vincenzo Benati, 1665.

 

PRIMA EDIZIONE, apparsa postuma, dell’unica opera del Grimaldi.

Questi per primo comprese come la trasmissione della luce non avvenga esclusivamente per linea retta, ma possa subire una diffrazione analoga a quella di un flusso d’acqua che incontra un ostacolo lungo il suo corso. Per spiegare questa deviazione di comportamento della luce, egli avanzò l’ipotesi che essa qualche volta sia costretta a propagarsi anche «ondulatamente». Nel corso dei suoi studi Grimaldi tentò invano di interpretare il fenomeno della diffrazione all’interno della concezione corpuscolare da lui abbracciata. Per quanto riguarda i colori l’autore sostiene che essi siano connaturati alla luce stessa e varino in relazione alla velocità e al tipo di moto della luce e al suo incontro con le diverse superfici dei corpi.

Francesco Maria Grimaldi, di nobile famiglia bolognese, figlio di un mercante di seta, nel 1632 entrò nella Compagnia di Gesù. Dopo gli studi di filosofia, compiuti a Parma, Bologna e Ferrara, nel 1638 cominciò ad insegnare retorica nel collegio bolognese di Santa Lucia. La laurea in filosofia arrivò nel 1647. Chiamato ad insegnare varie discipline scientifiche (matematica, geometria, ottica, astronomia e meccanica), nel 1651 prese l’abito.

Negli ultimi anni, nonostante le cattive condizioni di salute, si dedicò attivamente alla ricerca scientifica, collaborando con Giovanni Battista Riccioli, per il quale compì numerose misurazioni astronomiche. Morì a Bologna il 28 dicembre del 1663 poco dopo averla portata a termine la sua unica opera.

 

Descrizione fisica. Un volume in 4to di pp. (24), 535, (16). La sesta carta preliminare è bianca. Con due frontespizi stampati in rosso e nero.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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