Classici Italiani
I satelliti di saturno - 1673

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

I satelliti di saturno - 1673

CASSINI, Giandomenico (1625-1712). Découverte de deux nouvelles planètes autour de Saturne . Parigi, Sébastien Marbre-Cramoisy, 1673.

 

PRIMA EDIZIONE della memoria nella quale Cassini diede notizia della scoperta di due nuovi satelliti di Saturno.

Dopo il suo arrivo in Francia nel 1669, egli ebbe a disposizione una nuova modernissima attrezzatura scientifica, ma continuò a commissionare le lenti per i suoi telescopi al costruttore italiano Giuseppe Campani. Perfezionando la scoperta di Christiaan Huygens, che nel 1655 aveva individuato il primo satellite di Saturno, Titanus (VI), nel settembre del 1671 Cassini scoprì un secondo satellite, Iapetus (VIII), e spiegò le sue variazioni di luminosità con il fatto che esso mostrava al pianeta sempre la stessa faccia. Nel 1672 osservò un nuovo satellite, Rea (V). Gian Domenico Cassini, originario di Perinaldo vicino Imperia, è l’iniziatore di una dinastia di astronomi che, stabilitasi in Francia verso la fine del Seicento, ebbe una posizione preminente nel mondo accademico francese pressoché fino alla Rivoluzione.

Formatosi presso il collegio gesuitico di Genova e presso il monastero di San Fruttuoso, nel 1648 fu invitato dal marchese Cornelio Malvasia, un senatore bolognese amatore di astronomia, a lavorare presso il suo osservatorio privato di Panzano. In questo modo poté compiere le sue prime osservazioni, utilizzando i numerosi strumenti del marchese. Nel frattempo a Bologna completò la sua formazione sotto la guida dei gesuiti Giovanni Battista Riccioli e Francesco Maria Grimaldi. Nel 1650 il Senato bolognese gli affidò la cattedra di astronomia presso la locale università, che si era resa vacante dopo la morte di B. Cavalieri nel 1647.

Nel 1653 progettò la nuova meridiana di San Petronio, resasi necessaria dopo che quella costruita da Egnazio Danti nel 1575 era divenuta inutilizzabile. Tre anni dopo raccolse le sue prime osservazioni sulle comete e sul sole nel Specimen observationum bononiensium, dedicato alla regina Cristina di Svezia.

Negli anni seguenti Cassini si occupò prevalentemente di questioni di idraulica e di fortificazioni per conto della città di Bologna. Non abbandonò tuttavia le ricerche astronomiche. Nel 1664, grazie a nuovi telescopi costruiti da Giuseppe Campani ed Eustachio Divini, poté compiere una nuova serie di osservazioni planetarie: osservò l’ombra di alcuni satelliti di Giove sulla superficie del pianeta, le macchie di Marte e il pianeta Venere. Nel 1668 pubblicò le Ephemerides Bononienses mediceorum siderum, contenenti le tabelle dei movimenti dei satelliti di Giove.

Nel 1668 il ministro Colbert invitò Cassini, insieme ad altri illustri astronomi del tempo come Christiaan Huygens, a diventare membro dell’Académie Royale des Sciences, da poco fondata. Cassini giunse a Parigi nell’aprile del 1669. Gli furono concessi un lauto stipendio ed un appartamento appositamente allestito per lui nel nuovo osservatorio. Nel giro di pochi anni egli ottenne l’effettiva direzione dell’Accademia e nel 1673 gli fu conferita la cittadinanza francese.

Le sue ricerche su Saturno proseguirono con la scoperta nel 1675 della così detta divisione di Cassini, ossia della separazione in due parti dell’anello, e nel 1684 con l’osservazione di altri due satelliti. Nel 1680 la sua attenzione fu catturata dal passaggio di una grande cometa. Negli anni seguenti fu impegnato in importanti rilevamenti di natura cartografica e nel tentativo di misurare la distanza fra la terra e il sole. Morì a Parigi nel 1712, dopo che il suo prestigio e il suo lavoro erano rapidamente caduti in declino già nei primi anni del nuovo secolo.

Cassini fu un ottimo scienziato pratico, ma da un punto di vista teorico rimase ancorato alle dottrine tradizionali, compreso il geocentrismo. Contestò le leggi gravitazionali proposte da Newton, così come le nuove teoria sulla luce. Le sue importanti scoperte gli assicurano tuttavia un posto di rilievo nella storia dell’astronomia.

 

Descrizione fisica. Un volume in folio di pp. 20 con 8 tavole incise in rame fuori testo di figure astronomiche, di cui 1 ripiegata. Stemma reale di Francia sul titolo.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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