Classici Italiani
Il libro come oggetto d'arte - 1932

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

Il libro come oggetto d'arte - 1932

TULLIO D’ALBISOLA (1899-1971). Parole in libertà futuriste olfattive tattili-termiche. Roma, Edizioni futuriste di poesia, 1932.

 

EDIZIONE ORIGINALE della prima delle due celebri litolatte futuriste, che segnano la nascita per l’Italia (ma non solo) del libro come oggetto d’arte.

Realizzata dalla ditta di Savona di Vincenzo Nosenzo specializzata nella produzione di scatole per dolciumi, essa fu in gran parte creata da Tullio Spartaco Manzotti, detto Tullio d’Albisola, dal nome della sua città natale. A lui si devono l’idea di stampare un libro di latta, la scelta delle poesie di Marinetti da riprodurre e la realizzazione delle illustrazioni. Fu sempre Tullio d’Albisola che seguì personalmente i lavori e istruì gli operai. Il risultato fu un piccolo capolavoro, che aprì nuove prospettive di utilizzo per il libro.

Avviata in ambito futurista dal Depero futurista del 1927 (il così detto libro imbullonato) e dalle due latte (la seconda, intitolata L’anguria lirica ed illustrata da Bruno Munari, fu stampata dallo stesso Tullio d’Albisola nel 1934), la strada del libro come oggetto d’arte fu successivamente battuta da molti dei nostri maggiori artisti del Novecento, Lucio Fontana e Piero Manzoni in primis. Tullio d’Albisola, figlio di un vasaio, fu tra i primi a recuperare la ceramica come supporto per la creazione di arte d’avanguardia.

 

Descrizione fisica. Un volume in 8vo di cc. 15, comprese le copertine, interamente stampate su latta. I fogli sono impressi da ambo i lati con litografie di poesie e immagini. Tiratura di centouno copie. Pochi esemplari recano anche un astuccio sempre realizzato in latta.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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