Italian Classics
Lo Statuto Albertino - 1848

Data 01/12/2020       Categoria Italian Classics
Autore Admin

Lo Statuto Albertino - 1848

CARLO ALBERTO di Savoia (1798-1849). Statuto fondamentale della Monarchia di Savoia pubblicato in Torino il 4 marzo 1848, in: “Raccolta degli atti del Governo di Sua Maestà il Re di Sardegna”, anno XVI, Torino, Stamperia Reale, 1848.

 

PRIMA EDIZIONE del celebre Statuto Albertino, la prima carta costituzionale del Regno d’Italia, promulgata da re Carlo Alberto con editto numero 674 del 4 marzo 1848.

Nato come «legge fondamentale ed irrevocabile» dello stato sabaudo, dopo il 17 marzo 1861, data ufficiale della fondazione del Regno d’Italia, esso divenne la carta fondamentale della nuova Italia unita e fu progressivamente applicato in tutti i territori annessi al Piemonte.

Lo Statuto Albertino, per molti versi simile alle altre costituzioni rivoluzionarie introdotte nel 1848, fece del Piemonte prima e dell’Italia poi una monarchia costituzionale. Dopo la sua entrata in vigore, esso si dimostrò estremamente flessibile e nella prassi politica il regno divenne a tutti gli effetti una monarchia parlamentare sul modello di quella inglese.

Pur trattandosi di una costituzione ottriata (octroyée), ossia concessa spontaneamente dal sovrano, lo statuto si distinse per la sua grande liberalità. In primo luogo proclamava la religione cattolica come la sola religione di stato (principio recuperato nei Patti lateranensi dopo i difficili anni della così detta questione romana); stabiliva quindi i poteri del sovrano, delle due camere e dell’esecutivo; sanciva infine l’uguaglianza di fronte alla legge e garantiva il riconoscimento e il mantenimento delle libertà fondamentali (individuale, di stampa, di associazione, di proprietà ed inviolabilità del domicilio).

Lo Statuto Albertino rimase fondamentalmente in vigore, pur con alcune modifiche, fino alla fine della seconda guerra mondiale, quando fu adottato un regime costituzionale transitorio in attesa che l’Assemblea Costituente preparasse la Costituzione della Repubblica Italiana, entrata in vigore il 1 gennaio del 1948.

Carlo Alberto, figlio di Carlo Emanuele di Savoia, principe di Carignano, e di Albertina Maria Cristina di Sassonia, fu educato a Ginevra e a Parigi. Rientrato a Torino dopo la caduta di Napoleone e la restituzione del Piemonte alla casa di Savoia, si avvicinò agli esponenti del liberalismo piemontese. Durante i moti del 1821, in seguito all’abdicazione di Vittorio Emanuele I ed in assenza del nuovo re Carlo Felice, egli fece molte concessioni agli insorti, che furono poi sconfessate da quest’ultimo al suo ritorno. Costretto ad abbandonare il Piemonte, Carlo Alberto si ritirò per qualche tempo a Firenze.

Nel 1831, divenuto finalmente re, praticò inizialmente una politica assolutista e reazionaria, ma progressivamente la sua azione si fece sempre più illuminata, contribuendo a diffondere la speranza che il Regno sabaudo potesse assumere la guida dell’auspicato processo di unificazione nazionale.

Nel 1848 dichiarò guerra all’Austria, ma la campagna militare, dopo un inizio fortunato, prese un andamento sfavorevole e si chiuse con le sconfitte di Custoza e di Novara. Nel 1849 Carlo Alberto decise quindi di abdicare a favore del figlio Vittorio Emanuele II. Recatosi in esilio in Portogallo, morì pochi mesi più tardi ad Oporto.

 

Descrizione fisica. Un volume in 8vo di pp. XXXVII, 514. Il volume raccoglie gli editti dal nr. 666 al nr. 864, che furono promulgati dal gennaio al dicembre del 1848. Lo Statuto è il numero 674 e inizia a p. 33.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






Back
TOP