Italian Classics
La coscienza civile dell'Italia - 1964

Data 01/12/2020       Categoria Italian Classics
Autore Admin

La coscienza civile dell'Italia - 1964

BOBBIO, Norberto (1909-2004). Italia civile. Ritratti e testimonianze. ManduriaBari-Perugia, Laicata, 1964.

 

PRIMA EDIZIONE del primo libro di testimonianza politica e civile di Norberto Bobbio, il maggior politologo italiano del secondo Novecento. Si tratta di una raccolta di scritti di immediato e duraturo successo, nel quale l’autore, con l’autorevolezza del suo profilo morale e del suo prestigio intellettuale, ripercorre la storia politica e sociale del nostro paese attraverso l’analisi di figure paradigmatiche come Piero Calamandrei, Benedetto Croce, Rodolfo Morandi, Arturo Segre, Gioele Solari e tanti altri.

Italia civile, seguita successivamente da altre opere analoghe che recuperano in chiave moderna l’afflato civile dei grandi classici del pensiero risorgimentale, ha inaugurato un nuovo genere di letteratura, nel quale impegno intellettuale, coscienza storica e azione politica si fondono in un tutto inscindibile. Originario di Torino, Norberto Bobbio studiò al Liceo Massimo d’Azeglio, quindi presso la facoltà di giurisprudenza dell’Università di Torino, dove ebbe come maestri Luigi Einaudi e Francesco Ruffini. Laureatosi in filosofia del diritto nel 1931, l’anno seguente, insieme a Ludovico Geymonat e Renato Treves, compì un viaggio di studio in Germania. Nel 1933 prese anche la laurea in filosofia con una tesi su Edmund Husserl.

Nel 1934 cominciò la carriera accademica di Bobbio, dapprima presso l’Università di Camerino, dove insegnò filosofia del diritto fino alla fine del 1938, quindi a Siena, dove fu anche direttore del “Circolo giuridico”. Nel 1935 venne arrestato per la prima volta a Torino, insieme agli amici del gruppo di “Giustizia e Libertà”: Cesare Pavese, Massimo Mila, Vittorio Foa, Giulio Einaudi e Franco Antonicelli.

Dopo avere trascorso due anni a Siena, nel 1940 si trasferì all’Università di Padova. Nel 1942 aderì al Partito d’Azione. L’anno seguente fu nuovamente arrestato per attività clandestina.

Dopo la Liberazione, la sua attività di giornalista politico si fece molto intensa. Non eletto all’Assemblea costituente, iniziò a collaborare alla rivista “Il Ponte”, fondata e diretta da Calamandrei. Nello stesso periodo partecipò ai lavori del Centro di studi metodologici, nato per iniziativa di Ludovico

Geymonat e Nicola Abbagnano. Nel 1948 fu chiamato all’Università di Torino come titolare della cattedra di filosofia del diritto, che mantenne fino al 1972.

Dal 1950 collaborò con la Società Europea di Cultura, fondata a Venezia da Umberto Campagnolo, e con le riviste “Occidente”, “Nuovi Argomenti”, “Nuova Antologia” e “Belfagor”. Nel 1955 pubblicò Politica e cultura, saggio più volte ristampato, nato dal confronto tra l’autore e gli intellettuali comunisti sui diritti di libertà, e Studi di teoria generale del diritto, la sua prima raccolta di scritti giuridici.

Nel 1962, sempre presso l’Università di Torino, cominciò ad insegnare scienza politica.

Nel 1968, l’anno della contestazione studentesca, Bobbio cercò un difficile dialogo col movimento studentesco e, insieme ad Arrigo Boldrini dell’Università Cattolica di Milano e a Beniamino Andreatta dell’Università di Bologna, fu incaricato di presiedere alla nuova facoltà di sociologia dell’Università di Trento nel passaggio da istituto privato a facoltà statale.

Nel 1969 apparve la prima edizione del Profilo ideologico del Novecento, scritto per la Storia della letteratura italiana della Garzanti, curata da Natalino Sapegno, che fu successivamente ampliato e corretto fino alla definitiva edizione del 1990.

Nel 1972 Bobbio si trasferì nella neo-istituita facoltà di scienze politiche di Torino come titolare della cattedra di filosofia della politica. Nel 1976 iniziò a collaborare al quotidiano “La Stampa” con vari articoli, poi raccolti in volume negli anni seguenti, e fece uscire presso Utet il Dizionario di politica, curato insieme a Nicola Matteucci e, per le edizioni successive, a Gianfranco Pasquino. Nel 1984 fu nominato senatore a vita e lasciò l’insegnamento universitario.

Nel 1994 pubblicò a Roma il fortunato pamphlet Destra e sinistra, che fu per vari mesi ai primi posti tra i libri di saggistica più venduti e venne tradotto in varie lingue. Due anni dopo apparve la raccolta Tra due repubbliche. Alle origini della democrazia italiana, che comprende una riflessione sui primi cinquant’anni della Repubblica italiana. Nel 1997 uscì presso Laterza l’Autobiografia e nel 2000 il saggio La mia Italia.

Bobbio è morto a Torino il 9 gennaio del 2004. Negli ultimi anni innumerevoli sono stati i premi e le onorificenze da lui ricevuti in tutta Europa. Egli si è occupato prevalentemente di filosofia del diritto, filosofia politica e problemi sociali. Grande conoscitore dei classici del pensiero filosofico, politico, storico ed economico dell’età moderna e contemporanea, dei quali ha curato varie edizioni commentate, Bobbio è stato uno dei più fini ed illuminati analisti della vita politica e sociale italiana del secondo dopoguerra, rappresentando un grande esempio di cultura e coscienza civile.

 

Descrizione fisica. Un volume in 8vo di pp. 325. Brossura editoriale con sovraccoperta. Dalla collana “Uomini e cose della nuova Italia”.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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