Italian Classics
I prodromi del romanzo moderno - 1624

Data 01/12/2020       Categoria Italian Classics
Autore Admin

I prodromi del romanzo moderno - 1624

BIONDI, Giovanni Francesco (1572-1644). L’Eromena . Venezia, Antonio Pinelli, 1624.

 

PRIMA EDIZIONE del primo romanzo di una trilogia incompiuta che comprende anche La Donzella desterrada (1627) e Il Coralbo (1632). Il Biondi, venendo incontro, con un certo anticipo sulla produzione corrente, ai gusti dei lettori, desiderosi di narrazioni e racconti, ma sazi delle ormai trite vicende eroico-cavalleresche, fu il primo ad introdurre in Italia un nuovo genere di romanzo animato dalle gesta avventurose e galanti di personaggi più attuali.

Grande fu il successo di pubblico, testimoniato dalle numerosissime ristampe e traduzioni. Bisognerà attendere fino alla metà del Settecento prima di incontrare in Italia un nuovo rifiorire del genere romanzesco, a lungo osteggiato dalla critica erudita.

Giovan Francesco Biondi, originario di Lesina, studiò diritto a Padova, quindi intraprese la carriera diplomatica a Venezia. Tra il 1606 e il 1608 fu a Parigi in qualità di segretario dell’ambasciatore veneziano Pietro Priuli. Convertitosi alle dottrine riformate, dopo il suo ritorno a Venezia si adoperò per la loro diffusione in laguna. Nel 1609 Biondi partì per Londra con lo scopo di sottoporre a Giacomo I la proposta, attribuibile a Paolo Sarpi, di costituire una nuova lega antipapale e antispagnola. Dopo il fallimento della missione inglese, nel 1610 fu incaricato di una missione diplomatica in Delfinato e in Provenza. Nel 1612 seguì l’ambasciatore inglese Henry Wotton prima in Inghilterra e poi all’Aia. Nel 1615 fu invece inviato in Francia come rappresentante di Giacomo I all’assemblea calvinista di Grenoble, con l’incarico di assicurare agli ugonotti la protezione inglese. Dal 1617 al 1620 fu al servizio a Londra di Carlo Emanuele I di Savoia, pur continuando a tenere informato Giacomo I sulle novità degli stati italiani. Nel 1622 quest’ultimo lo nominò cavaliere e gentiluomo della camera privata del re. Grazie a questa sua nuova posizione, Biondi poté dedicarsi all’attività letteraria e storiografica (Istoria delle guerre civili d’Inghilterra tra le due case di Lancastro e Iorc, Venezia 1637-1644). Nel 1640, quando cominciarono le prime tensioni tra Carlo I e il parlamento inglese, decise di lasciare l’Inghilterra e trasferirsi ad Aubonne, in Svizzera, dove morì nel 1644.

 

Descrizione fisica. Un volume in 4to di pp. (4), 220. Marca tipografica al titolo.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






Back
TOP