Italian Classics
Il trionfo dell'architettura barocca - 1737

Data 01/12/2020       Categoria Italian Classics
Autore Admin

Il trionfo dell'architettura barocca - 1737

GUARINI, Guarino (1624-1683). Architettura civile. Torino, Giovanni Francesco Mairesse, 1737.

 

PRIMA EDIZIONE, pubblicata postuma per le cure dell’architetto Bernardo Antonio Vittone, che riordinò ed integrò con sue aggiunte i manoscritti del Guarini, di questo fondamentale trattato d’architettura, che rappresenta una fonte di primaria importanza per la conoscenza di molti progetti dell’autore che non furono mai realizzati o sono andati distrutti.

L’Architettura civile comprende cinque libri, rispettivamente dedicati ad illustrare i principi e gli scopi generali della disciplina; i siti e le fondamenta; le sezioni, le volte e gli ordini; i metodi di proiezione sul piano; ed infine i metodi di trasformazione e suddivisione delle figure geometriche. Le tavole, che erano in parte già apparse a Torino nel 1686 con il titolo Dissegni d’architettura civile et ecclesiastica , sono per lo più firmate dallo stesso Guarini, da Giovanni Abbiati e da Jean Feyneau. Esse mostrano disegni matematici, dettagli architettonici, piante e spaccati degli edifici e delle chiese progettate dal Guarini a Torino, Parigi, Lisbona, Messina, Praga, Vicenza, Verona ed Oropa.

Opera di grande originalità, l’Architettura civile riflette il rigore razionalistico dell’autore e poggia su solidissime basi matematico-geometriche, ma nello stesso tempo cerca di impressionare e compiacere lo spettatore attraverso le sue elaborate e sorprendenti invenzioni. Ammiratore del Gotico, ma anche profondo conoscitore dell’architettura classica e rinascimentale, Guarini influenzò enormemente le generazioni successive. La sua impronta è sicuramente rinvenibile nelle opere dei maggiori architetti tedeschi ed austriaci del Settecento, come Fischer von Erlach, Lucas von Hildebrandt, Balthasar Neuman e Johann Michael Fischer.

Guarino Guarini, modenese, entrò nel 1939 nell’Ordine dei Teatini, trascorrendo i sei anni di noviziato a Roma, dove ebbe modo di ammirare l’opera di G.B. Bernini e F. Borromini. Rientrato nella sua città natale, nel 1649 ottenne l’incarico di sovrintendere ai lavori della chiesa di San Vincenzo, il cui progetto, elaborato nel 1662, fu cominciato solo a partire dal 1675. Tra il 1660 e il 1662 fu a Messina, dove realizzò la facciata e il convento della chiesa dell’Annunziata, poi distrutta durante il sisma del 1908.

Tra il 1662 e il 1666 operò invece a Parigi, dove fu impegnato nella costruzione di una chiesa del suo ordine e progettò un grande palazzo, di cui resta traccia solamente nell’Architettura. Nel 1668 giunse a Torino, dove Carlo Emanuele II lo nominò ingegnere per la “Fabbrica della Cappella del Santissimo Sudario”. La celebre cupola della Sacra Sindone da lui realizzata è stata danneggiata da un incendio nel 1997.

A Torino Guarini lavorò anche alla ristrutturazione del castello di Racconigi e progettò i palazzi Carignano e Madama e il collegio gesuitico dei nobili in piazza S. Carlo. Negli anni seguenti soggiornò alternativamente a Torino e Modena, ma fu attivo anche a Vicenza e Verona.

Nel 1671 pubblicò l’ Euclides adauctus et methodicus, compendio di studi matematici, nel 1674 Il modo di misurare le fabbriche, manuale pratico ad uso degli architetti e dei costruttori, e nel 1677 il Trattato di fortificazione, dedicato al principe Ludovico Giulio di Savoia. Nel 1680 fu nominato teologo della casa Savoia. Negli ultimi anni lavorò a molti progetti commissionategli dall’Ordine in varie parte d’Europa. Progettò così la chiesa di S. Maria della Divina Provvidenza a Lisbona, splendida sintesi di architettura classica ed arabo-ispanica, che andò distrutta durante il terremoto del 1775.

Guarini morì a Milano nel 1683.

 

Descrizione fisica. Un volume in folio di pp. (8), 307, (1). Con il ritratto calcografico dell’autore in antiporta e 79 tavole incise in rame fuori testo. Sul titolo armi di Carlo Emanuele III di Savoia, dedicatario del volume.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






Back
TOP