Classici Italiani
L'introduzione della psicanalisi in Italia - 1931

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

L'introduzione della psicanalisi in Italia - 1931

WEISS, Edoardo (1889-1970). Elementi di psicoanalisi. Con prefazione di Sigmund Freud. Milano, U. Hoepli, 1931.

 

PRIMA EDIZIONE del primo libro italiano di psicanalisi.

Ristampato anche nel 1933 e nel 1937 nonostante l’opposizione del regime fascista, esso ha goduto di una fortuna ininterrotta fino ai nostri giorni.

L’opera è il frutto di cinque lezioni tenute presso l’Associazione medica triestina, che furono pubblicate l’anno seguente con una presentazione di Sigmund Freud, che così si esprime: «Chi sa valutare la serietà di un lavoro scientifico […] deve riconoscere il grande merito di questo libro e condividere la mia speranza ch’esso abbia a suscitare tra le persone colte e gli scienziati d’Italia un non passeggero interesse per la giovane scienza della psicoanalisi».

Elementi di psicoanalisi è un testo di divulgazione, che riassume in modo organico le teorie freudiane, pur non essendo privo di originali osservazioni dell’autore.

Nato a Trieste nel 1889, dopo il ginnasio Edoardo Weiss si trasferì a Vienna, dove s’iscrisse alla facoltà di medicina, laureandosi nel 1914. Nella capitale asburgica si avvicinò anche alla psicanalisi e conobbe Freud, di cui fu allievo. Compì la propria analisi con Paul Federn e nel 1913 divenne membro della Società psicanalitica viennese.

Durante la guerra, tra il 1914 e il 1918, prestò servizio nell’esercito austriaco in qualità di medico. Nel 1919 fece ritorno a Trieste, dove iniziò a esercitare la psicanalisi nel suo studio di Via San Lazzaro 8 e lavorò come psichiatra presso l’ospedale provinciale della città. Tra i suoi pazienti vi fu anche il poeta Umberto Saba.

Costretto a lasciare il lavoro per il suo rifiuto di aderire al Partito nazionale fascista, nel 1931 si trasferì a Roma, dove l’anno seguente riorganizzò la Società Psicoanalitica Italiana e fondò la “Rivista di Psicoanalisi”, le cui pubblicazioni furono presto sospese dalle autorità.

Nel 1939, a causa delle leggi razziali (Weiss era di origini ebraiche), egli decise di emigrare negli Stati Uniti, dove rimase per il resto della sua vita. Morì a Chicago nel 1970, poco dopo la pubblicazione del libro Sigmund Freud as a Consultant.

Tra le sue opere ricordiamo anche Agorafobia. Isterismo d’angoscia (1936), Principles of Psychodynamics (1950), The Structure and Dynamics of the Human Mind (1960) e Agoraphobia in the light of ego psychology (1964).

Weiss può essere considerato come il padre italiano della psicanalisi. A Roma egli completò la formazione di due illustri figure come Nicola Perroti ed Emilio Servadio, che a loro volta, insieme a Cesare Musatti, sono stati i maestri delle generazioni successive.

 

Descrizione fisica. Un volume in 16mo di pp. X, 242 con un facsimile di scrittura di Freud su doppia pagina. Cartone editoriale stampato con sovraccoperta.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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