Classici Italiani
La scoperta dell'elettricità animale - 1791

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

La scoperta dell'elettricità animale - 1791

GALVANI, Luigi (1737-1798). De viribus electricitatis in motu musculari commentarius. Bologna, Tipografia dell’Istituto delle Scienze, 1791.

 

PRIMA EDIZIONE SEPARATA dell’opera capitale di Luigi Galvani, quella che segna la scoperta dell’elettricità animale e del suo ruolo nel funzionamento dell’apparato muscolare.

Presentato in Accademia il 6 novembre del 1789 e stampato per la prima volta nel 1791 nel VII tomo dei Commentarii dell’Istituto delle Scienze di Bologna, il De viribus fu pubblicato a parte nello stesso anno a Bologna, quindi venne ristampato a Modena nel 1792 in un’edizione commentata da G. Aldini, nipote dell’autore e uno dei maggiori divulgatori del “galvanismo” in Italia.

Divisa in quattro parti, l’opera espone i celebri esperimenti condotti sulle rane, nei quali una scintilla elettrica induce la contrazione delle zampe dell’animale tramite il contatto di una lama. Da questa e da altre esperienze Galvani giunse alla conclusione che l’elettricità si trasmette dal cervello ai muscoli attraverso i nervi, ottimi conduttori. Sorta di bottiglia di Leida, negativi all’esterno e positivi all’interno, i muscoli fungono da ricettori dell’elettricità animale e le loro contrazioni sono quindi causate dal rapidissimo scorrimento dell’elettricità.

Originario di Bologna, Luigi Galvani studiò medicina e scienze sperimentali presso l’Archiginnasio e presso l’Istituto delle Scienze della sua città, addottorandosi nel 1759. Fino al 1764 si dedicò allo studio della medicina pratica e della chirurgia presso l’ospedale Sant’Orsola sotto la guida di G.A. Galli. Uomo di proverbiale modestia, Galvani condusse una vita appartata, scandita solamente dalle nomine accademiche. Nel 1765 divenne membro aggregato dell’Accademia delle Scienze e l’anno seguente ottenne la cattedra di anatomia presso l’Istituto annesso. Nel 1772 ricoprì la carica annuale di presidente dell’Accademia e nel 1782 sostituì il Galli come professore di ostetricia dell’Istituto.

In qualità di custode delle camere anatomiche, riorganizzò la raccolta di cere e strumenti anatomici realizzati dall’artista Anna Morandi Manzolini, che erano stati acquistati dall’Istituto nel 1776, e pubblicò in merito una memoria intitolata De Manzoliniana supellectili oratio (Bologna, 1777). Parallelamente alla carriera presso l’Istituto-Accademia, ottenne importanti incarichi anche all’interno dello Studio bolognese, tra cui nel 1775 la cattedra di anatomia pratica.

Dopo la pubblicazione del De viribus, Galvani ottenne grande celebrità. Negli ultimi anni fu coinvolto in un’aspra polemica scientifica con A. Volta, che non scadde però mai nelle accuse personali. Nel 1798 fu destituito di tutti i suoi incarichi per non aver giurato fedeltà al governo francese. Morì a Bologna nel 1798.

 

Descrizione fisica. Un volume in folio di pp. 58. Con 4 tavole fuori testo.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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