Classici Italiani
Il padre dell'esistenzialismo in Italia - 1939

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

Il padre dell'esistenzialismo in Italia - 1939

ABBAGNANO, Nicola (1901-1990). La struttura dell’esistenza . Torino, G.B. Paravia e C. (Tip. Degli Artigianelli), 1939.

 

PRIMA EDIZIONE dell’opera che segna la nascita dell’esistenzialismo in Italia. Scritta con un stile sobrio e lineare, lontano degli impeti oratori degli scritti filosofici di quel tempo, la Struttura dell’esistenza pone al centro della speculazione filosofica la ricerca dell’essere, sulla scia dei tedeschi Martin Heidegger e Karl Jaspers e del francese Jean-Paul Sartre.

In contrapposizione ad essi, Abbagnano sviluppa tuttavia un esistenzialismo “positivo”, ossia volto a mettere in rilievo la problematicità dell’esistenza e l’impegno dell’uomo. L’esistenza si presenta come una possibilità da realizzare e trova il suo fondamento nella possibilità della possibilità, cioè nella possibilità trascendentale. In questo contesto assumono grande importanza le nozioni di libertà e di scelta. L’uomo è infatti libero di scegliere tra esistenza autentica ed esistenza inautentica, tra fedeltà al proprio essere e dispersione nella quotidianità.

Nicola Abbagnano, originario di Salerno, studiò a Napoli, laureandosi in filosofia nel 1922 con una tesi che formò il nucleo del suo primo libro, Le sorgenti irrazionali del pensiero, pubblicato l’anno seguente, con il quale cercò di smarcarsi dall’idealismo dominante di Benedetto Croce e Giovanni Gentile. Dopo aver insegnato filosofia e storia presso il Liceo Umberto I di Napoli e, dal 1927 al 1936, presso l’Istituto di Magistero “Suor Orsola Benincasa”, nel 1936 fu nominato ordinario di storia della filosofia nell’Università di Torino, dapprima nella Facoltà di Magistero, quindi, a partire dal ‘39, nella Facoltà di Lettere e Filosofia. Rimase in carica fino al 1976. Abbagnano collaborò a lungo alla rivista “Logos”, diretta dal suo maestro Antonio Aliotta. Nell’immediato dopoguerra fu tra i fondatori dei “Quaderni di sociologia” e del Centro di studi metodologici di Torino, dove lavorò fianco a fianco con Norberto Bobbio e Ludovico Geymonat. Dal 1952 fu condirettore, insieme allo stesso Bobbio, della “Rivista di filosofia”. Nel 1964 iniziò la collaborazione a “La Stampa”, che lasciò nel 1972, quando cominciò a scrivere su “Il Giornale” di Indro Montanelli. Nello stesso anno si trasferì a Milano, dove fu eletto consigliere comunale e assessore alla cultura. Morì a Milano nel settembre del 1990.

L’itinerario speculativo di Abbagnano comprende quattro fasi. Ad una prima fase, irrazionalistica e vitalistica, fa seguito un periodo influenzato dal pensiero di E. Husserl, M. Heidegger e K. Jaspers, che si esprime soprattutto in opere come La fisica nuova del 1934 e Il principio della metafìsica del 1936. La terza fase, quella che approda all’esistenzialismo positivo, viene inaugurata da La struttura dell’esistenza e prosegue con l’Introduzione all’esistenzialismo (1942), Filosofia, Religione e Scienza (1947) ed Esistenzialismo positivo (1948). La quarta ed ultima fase, definita neoilluministica perché combina l’esistenzialismo positivo, il pragmatismo di John Dewey e il neopositivismo, è frutto dell’analisi delle implicazioni filosofiche delle ultime scoperte della fisica. Dopo un primo esordio col volume Possibilità e libertà del 1956, essa trova una compiuta sistemazione metodologica nei Problemi di sociologia (1959).

Abbagnano fu anche un divulgatore e uno storico della filosofia: agli anni ’46-’50 risale la fortunata Storia della filosofia, mentre è del 1961 il Dizionario di filosofia.

 

Descrizione fisica. Un volume in 8vo di pp. XII, 201. Pubblicazioni della Facoltà di Magistero, nr. 7.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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