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Alberto Vigevani - Il principe d'Essling, Vittorio Cini e De Gaulle

Data 01/12/2020       Categoria Articoli e pubblicazioni
Autore Admin

Alberto Vigevani - Il principe d'Essling, Vittorio Cini e De Gaulle

Il lutto per la perdita di Morgan non durò a lungo per De Marinis, che nelle sontuose hall di ogni grand hotel attendeva di conoscere nuovi clienti. Aveva pubblicato cataloghi grandi e grossi, con numerose bellissime illustrazioni, senza dover scrivere che poche righe. I grandi del suo tempo (soprattutto gerarchi, industriali e banchieri) lo ammiravano, non dovendo tra l’altro leggerlo.

Un discendente di Victor Massena, maresciallo di Napoleone e principe d’Essling, aveva raccolto la più bella collezione che si possa immaginare di libri illustrati veneziani del Quattro e Cinquecento. Lo testimoniavano i sei volumi in-folio che costituivano il catalogo (neppure questo troppo ricco di testi) che il principe aveva fatto redigere. I libri che non fossero in perfetta legatura del tempo erano in pieno marocchino dell’ottimo legatore Lortic; adorni delle armi principesche incise in oro zecchino.

L’intera collezione, venduta da De Marinis a Vittorio Cini e catalogata in un volume stampato da Mardersteig, si trova ora nella Fondazione all’isola di San Giorgio a Venezia e Renzo Zorzi mi ha accompagnato a vederla. Ci sono i libri più belli che si possono sognare: dal Boccaccio del 1492 (la prima edizione illustrata) alla prima celebre Bibbia del Malermi. Essling ne possedeva così legati anche di non veneziani. Uno dei quali mi avvenne di acquistare: un Vegezio in latino, stampato a Erfurt nel 1515, e assai ben illustrato con legni che rappresentavano ogni genere di macchine belliche.

I sindaci di Milano del dopoguerra, almeno fino agli anni Settanta, erano persone colte e tra di essi annoveravo anche un buon amico come Antonio Greppi. Quando De Gaulle venne per la prima volta a Milano in visita ufficiale, il sindaco di allora mi chiese quale libro avrei potuto indicargli che toccasse particolarmente De Gaulle ed io gli presentai la splendida edizione del Vegezio: un classico dell’arte militare illustrato con disegni di macchine in parte antesignane dei carri armati che De Gaulle avrebbe voluto poter opporre ai panzer tedeschi. Appartenuto, per di piu, a un discendente di un generale di Napoleone, Victor Massena, conquistatore di Genova, e in una bella legatura alle sue armi.

Greppi mi raccontò della soddisfazione di De Gaulle, così che quando venne in Italia Leon Blum, io trovai, tra le cose più rare che possedevo, un opuscolo di Filippo Buonarroti, l’unico italiano che avesse partecipato, a fianco di Babeuf, alla Congiura degli Uguali. L’opuscolo, di cui non individuai traccia in alcuna bibliografia, era in italiano e stampato a Oneglia.

Alberto Vigevani
La febbre dei libri
Memorie di un libraio bibliofilo
Sellerio editore - Palermo




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