Classici Italiani
Il fondatore del banco di Sant'Ambrogio - 1599

Data 01/12/2020       Categoria Classici Italiani
Autore Admin

Il fondatore del banco di Sant'Ambrogio - 1599

ZERBI, Giovanni Antonio (1562-1601). Discorso in forma di dialogo intorno al Banco S. Ambrosio della Città di Milano. Di Gio. Antonio Zerbi Ragionato Generale di detto Banco. Diviso in quattro giornate. La Prima Contiene l’erettione sua, e del suo Cartulario. La Seconda De’ Luoghi, et Multiplici. La Terza Discorre intorno al Cambio, che fà detto Banco. Et La Quarta Intorno alle Monete, et inventione di esse. Milano, Pandolfo Malatesta, 1599.

 

PRIMA EDIZIONE, dedicata a Ivan Fernandez di Velasco, luogotenente del re di Spagna e governatore dello stato di Milano, della redazione definitiva e più completa di questo trattato, il primo a descrivere in modo esaustivo il funzionamento di una banca moderna.

G.A. Zerbi, uomo d’affari milanese e profondo conoscitore di problemi di finanza pubblica e privata, durante un soggiorno in Spagna, presentò al re le sue proposte per la realizzazione di un banco pubblico a Madrid sul modello di quello di San Giorgio a Genova, che a suo avviso sarebbe stato di grande giovamento per le finanze statali.

Rimasto inascoltato, rivolse il suo progetto alle autorità comunali di Milano. Queste concessero il permesso alla fondazione del Banco di Sant’Ambrogio nel 1593, anno in cui Zerbi pubblicò il Dialogo del Banco di S. Ambrosio, prima esposizione delle sue idee innovative, pensate per procacciare al comune prestiti da privati cittadini a condizioni meno onerose di quelle imposte dai grandi banchieri. Dell’anno successivo è invece il saggio intitolato De’ grossi interessi dei cambi tra la R. Ducal Camera, la Città di Milano e i negozianti.

Gli affari del Banco non andarono tuttavia da subito come Zerbi aveva sperato ed egli imputò questo fallimento al fatto che l’attività della banca si era limitata ad un solo aspetto del suo progetto. Nel 1597 pubblicò allora presso il Malatesta i due libri Del Banco di S. Ambrosio proposto all’inclita città di Milano, che costituiscono la prima redazione dei primi due dialoghi del Discorso, nei quali l’autore sollecitava le autorità comunali affinché concedessero al più presto al Banco di poter vendere azioni fruttifere, al fine di invogliare quanti più cittadini possibile a versare denaro nelle sue casse.

L’attività del Banco di Sant’Ambrogio è documentata fino all’inizio dell’Ottocento, avendo subito nel corso della sua storia vari riassetti (gli statuti furono pubblicati per la prima volta nel 1601, quindi modificati nel 1698), bancarotte (la prima risale al 1658) e cessazioni. La sua fondazione e la sua disciplina costituirono comunque un momento di svolta fondamentale nel processo di evoluzione verso la banca moderna.

Scritto in forma di dialogo fra lo stesso Zerbi, amministratore del Banco, e suo suocero, interessato a diventarne cliente, il presente trattato si divide in quattro parti o giornate. Nella prima l’autore espone le ragioni della fondazione del Banco e la sua utilità pratica. In particolare spiega i vantaggi economici che derivano dal così detto Cartulario, ossia un registro ufficiale in cui sono annotati i versamenti fatti dai cittadini al Banco. Entrare nel Cartulario equivale, in termini moderni, ad aprire un conto corrente, che non offre nessun tipo di interesse sul capitale, ma permette agli intestatari di poter pagare tramite poliza, una sorta di assegno al portatore. Il vantaggio per la città di Milano risiede nel fatto che, svolgendosi in tal modo la maggior parte dei pagamenti fra i cittadini, il capitale del Banco non esce mai dalle sue casse e può essere impiegato per opere pubbliche.

La seconda giornata discorre invece del vantaggio dei Luoghi, ossia delle azioni che i cittadini possono acquistare in quantità e a prezzi stabiliti presso il Banco e che consentono loro di poter incassare trimestralmente la metà della quota interessi che la città di Milano versa al Banco sul capitale prestato. L’altra metà degli interessi è riservata al pagamento degli impiegati del Banco. Tipo particolare di Luogo è il Multiplo, che ha una durata di cinque anni e offre il vantaggio che gli interessi maturati finiscono per sommarsi alla quota capitale di partenza. Per quanto riguarda invece la natura giuridica di questo tipo di partecipazioni, si chiarisce che il rapporto tra sottoscrittori e Banco è di tipo societario, o, come si chiamava allora, di compagnia.

La terza giornata è invece relativa ai cambi e ai vantaggi economici che questo sistema consente alla municipalità di Milano. Il Banco finanzia la città sia stipulando contratti di cambio, sia acquistando redditi di pertinenza comunale. Gran parte della giornata è inoltre dedicata a dissipare ogni dubbio sulla liceità dei cambi offerti dal Banco, mettendo in evidenza la totale assenza di quello spirito speculativo che è proprio dei sovventori privati.

La quarta giornata, infine, tratta della composizione, del conio, del valore e dello scambio delle monete.

Zerbi rivestì l’importante carica di Ragionato generale, che alla sua morte fu occupata dal fratello Girolamo. Questa carica aveva fra i suoi vastissimi compiti quelli di stabilire le somme disponibili per gli investimenti, di calcolare gli utili e ripartirli fra i soci e di controllare la regolare tenuta delle scritture.

 

Descrizione fisica. Un volume in 4to di pp. (8), 80. Marca tipografica al titolo.

F. Govi, I classici che hanno fatto l'Italia, Milano, Regnani, 2010






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